Tra i molteplici aspetti della Storia dell’Ingegneria una vicenda singolare caratterizza la storia del costruire che ha segnato, fin dai primordi dell’antichità, la civiltà dell’uomo. Essa si è manifestata per millenni sia nella edificazione di monumenti esemplari, sia nel tessuto edilizio diffuso. Il costruito ha subito e subisce una continua evoluzione che caratterizza la storia dell’architettura ma, nel contempo, nell’ambito della cultura occidentale, esso costituisce un patrimonio inalienabile di cultura storica e materiale, per cui la sua conservazione interpreta una componente essenziale della conoscenza storica dell’evolversi della civiltà. D’altro canto lo sviluppo territoriale, nonché quello delle tecnologie costruttive, con l’impiego di materiali industriali sempre più sofisticati, insidiano quotidianamente la conservazione dell’Architettura antica. In Italia, inoltre, a causa delle ricorrenti crisi sismiche, si è diffusa negli ultimi decenni una esasperata esigenza di sicurezza cui ben difficilmente le antiche costruzioni possono rispondere. Sull’abbrivio di questa sofferta contrapposizione si è sviluppata l’Ingegneria per i Beni Culturali che, peraltro, mostra connessioni sempre più ampie con le esigenze della Conservazione, dall’ingegneria strutturale a quella dei materiali, dalla Fisica ambientale al complesso mondo degli impianti. È in questo spirito che da oltre venti anni opera il Centro Interdipartimentale di Ingegneria per i Beni Culturali, il CIBeC, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Al fine di promuovere la cultura della storia materiale, e quindi della Conservazione del Patrimonio costruito, il CIBeC organizza ogni anno due Corsi di Perfezionamento: Ingegneria per i Beni Culturali, riservato a Ingegneri e architetti, e Ingegneria per la Archeologia, cui partecipano anche gli archeologi.